BIOGRAFIA

LA MATERIA E' CREATRICE DI VITA

Il prof. Giorgio Zambelli, un figlio di Venezia, ha iniziato la sua attività di artista ispirandosi alle suggestioni create dal vetro, un materiale che a Venezia è re e che, nei secoli, ha contraddistinto grandi maestri.
In un ambiente artistico diventato in gran parte mediocre e banale, risaltano le opere e la personalità di un artista che ha dedicato la sua vita, più di 60 anni, alla ricerca costante e accanita di soluzioni creative sempre diverse ed emozionanti.
Le sue prime opere manifestavano la violenza di un’ispirazione tutta interiore, che trovava sbocco nell’uso del colore e che si identificava con la materia, derivato e matrice della natura. Nelle sue opere c’era la ricerca ossessiva delle origini della natura e la convinzione che il mondo era nato dalla materia.
Le sue esperienze artistiche lo hanno portato gradualmente alla ricerca di un universo più limitato, più chiuso ma più preciso. Egli ritornava alle sue origini e diventava ricorrente nelle sue opere la presenza di quell’incredibile città che gli ha dato i natali: Venezia. Con la sensibilità che gli era propria, il prof. Zambelli avvertiva il degrado della città e il conseguente rischio della sua sparizione. Questo suo stato d’animo si riflette in numerose sue opere che lasciano, però, sempre uno spiraglio di speranza nel futuro.
Fin dal 1952 ha ideato una tecnica del tutto particolare nella lavorazione del vetro e, per molti anni, ha diretto una vera “bottega d’arte”, come si usava nei secoli d’oro, in cui i Maestri italiani portavano nel mondo il gusto del bello e l’impronta del loro genio.
Nella sua strada ha incontrato il grande Maestro Dalì, che apprendendo delle sue origini veneziane gli ha chiesto in regalo una gondola. Con entusiasmo si è messo alla ricerca di una gondola e l’ha trasferita nel suo laboratorio, dove ha avuto inizio un’inedita trasformazione. Come si può vedere dal cortometraggio realizzato durante l’intero anno della lavorazione.
In seguito ha realizzato un altro cortometraggio dal titolo “La materia è creatrice di vita” dove trovano posto molte sue opere.
La continua evoluzione della sua arte lo ha portato a ricercare altre espressioni artistiche che si sono manifestate nell’uso di molteplici materiali. La sua espressività è sfociata anche nell’utilizzo del marmo, a cui ha dedicato i propri sforzi per definire un nuovo tipo di lavorazione di questo materiale che, nelle sue mani, è diventato duttile ed ha assunto, pure nella continuità della tradizione, nuove forme espressive.
La sua particolare tecnica non è da includere in questa o quella corrente artistica. Molto più significativo è, invece, il fatto di riconoscergli che ha compiuto una ricerca espressiva di attualità, e nello stesso tempo realistica e ricca di contenuto informativo, emotivo ed estetico.
La sua tecnica si basa soprattutto su ossidazioni d’oro e d’argento e, sulla tela il gioco dei colori vibra in luce terrestre. Soprannominato il “ pittore della luna”, la sua pittura cosmica è esplosa ancor prima dei lanci sulla luna, ma è stato proprio in occasione della “missione Apollo 11”, avvenuta nel luglio 1969, che una sua opera “Espansione lunare” è divenuta proprietà personale del Dottor Werner von Braun (Nasa).
La sua è un’opera aperta, è un farsi continuo: non è presentata al pubblico nella sua totalità conclusa, ma è continuamente integrata dal singolo spettatore, il quale la trasforma con il suo intervento e la fa vivere attivamente.
La sua pennellata ha assunto una forza ed un’espressione che col tempo è andata via via crescendo, con una critica internazionale sempre più favorevole. Una conquista raggiunta attraverso un iter pittorico che, con un’efficace sintesi di ritmi spaziali e sicuro rapporto di colori, idee e sentimenti, premia giustamente l’indubbia maturità artistica.

..LA MATERIA E' CREATRICE DI VITA..